Quando, durante il mio percorso scolastico, seduto al banco, voltai pagina al libro e mi ritrovai dinanzi a quest'opera, fu come uno shock: dopo le perfette armonie, di Leonardo, le grazie di Raffaello e le ipertrofiche anatomie michelangolesche, quest'opera così strana, mi apparse ancora più insolita, come quando abbagliati da troppa luce entriamo in una stanza ombrosa, che sembra totalmente oscura!
L'opera:
Deposizione dalla Croce del pittore Rosso Fiorentino, conservata presso Volterra (PI) in gergo è detta
pala d'altare ovvero un opera destinata a fare mostra di sè, dietro l'altare, nella zona absidale. La scena è facilmente deducibile: Il pittore rappresenta il momento della deposizione di Gesù dalla croce, la Madonna è a sinistra tra due donne, la Maddalena ai piedi della croce vestita in rosso, San Giovanni col volto tra le mani alla destra.
Abituato come ero alla compostezza, alla
perfezione di quello che era stato il rinascimento italiano, una tale opera strideva e si faceva notare con forza.
Io sono stato sempre attratto da tutto ciò che è stano, diverso.. e quest'opera incarna effettivamente questi sentimenti.
Appartiene a quel periodo della storia dell'arte definito
Manierismo.
Ora come tutti i termini, le origini sono quasi sempre di tipo dispregiativo. Il buon Vasari, fu uno dei primi ad utilizzare questo termine come sinonimo di
stile.
Per chi non lo sapesse, il Vasari fu lui stesso pittore, critico, mecenate,
manager di diversi artisti, un
incuicione dell'epoca, molto influente, una specie di Lele Mora degli artisti và...
Nel 1700 poi, il termine assunse connotati esplicitamente negativi, e finì per indicare gli artisti che essenzialmente facevano parte dagli anni venti del 1500, sino all'avvento della controriforma, essi dipingevano portando all'estremo, quindi accusati di copiare, enfatizzandone gli stili, si diceva che dipingevano
alla maiera di.....
In realtà il mondo in cui i manieristi si trovavano, stava cambiando e la storia delle vite umane con esso, le ombre minacciose della riforma protestante non lasciavano presagire nulla di buono, nelle incertezze più nere, la chiesa decise di operare una sorta di restyling generale: Il nuovo trend doveva essere
sobrietà!
Il low profile, che si tradurrà più tardi col termine Controriforma, doveva arginare la decadenza dei costumi, l'opulenza sfrontata che i successori di Pietro avevano profuso e assecondato a Roma.
Quest'opera mi piace per l'assoluta modernità che contiene, non copia nessuno, non è dipinta alla maniera di nessuno, anzi! anticipa stili che verranno di ben quattro secoli dopo.
Vero è che i colori violenti, brillanti, elettrici ricordano le cromature care a Michelangelo, se si pensa a quel mix di colori psichedelici della volta della cappella Sistina, o del
Tondo Doni, (se c'è una cosa che mi rende Michelangelo cosi simpatico, è la
ga(y)ezza dei suoi colori!)
Ma l'artista compone l'opera con un rigore geometrico, che rasenta l'astrazione, la croce ad esempio, pur essendo sporcata da un minimo di ombre risulta piatta, astratta, sospesa, con un azzurro irreale alle sue spalle, più che un paesaggio una scenografia, che ricorda i
palazzi metafisici dipinti da De Chirico, più che tessuti urbani, quinte sceniche.
Il Cristo è verde, il pittore sceglie dunque un colore arbitrario, autonomo, per conferire drammaticità. Il verde è un colore che esprime malattia.
Per chi lo ha visto, potrà fare un parallelo con la faccia di Totò diretto da Pasolini colorata di verde, quando interpretava il personaggio di Iago, nell'episodio:
Che cosa sono le nuvole?
verde è il colore dell'invidia, il verde conferisce tensione emotiva, dramma.
Le vesti dei tanti personaggi sono geometriche squadrate, sembrano
oggetti cubisti, come scolpite nel legno e scartavetrate. Le teste i volti geometrizzati anch'essi, che ritroveremo nel novecento in
Ritratto di Silvia Cenni di Felice Casorati, con la sua testa "a uovo", vestiti dalle pieghe inamidate come quello della Maddalena, o San Giovanni che sembrano stirate con quintali di appretto.
I colori scelti da Rosso Fiorentino sono ancora più arditi di quelli del buon Michelangelo: giallo limone, arancio- rosso, verde,
I personaggi sulla scala sono sospesi, figure al vento, o in bilico come trapezisti di un circo.
Ora provate a dimeticarvi quello che vi ho detto di quest'opera: e fermatevi a contemplarla soltanto, non vi sembra che sia senza tempo?
Potrebbe essere benissimo stata dipinta nei primi del novecento, o da un artista contemporaneo ?
è questa a mio parere la sua forza, modernità assoluta, e mistero.
Voglio dire: prendete la
Gioconda,
La Nascita di Venere di Botticelli o una qualsiasi chiesa Barocca, sono riconducibilissime all'eopca in cui sono state create anche all'occhio meno allenato?
Nessuno penserebbe che siano state create in epoca moderna, diremmo: <<
si vede che sono antiche!>> quest'opera invece secondo me è atemporale, innovativa, rock.
Nota dell'autore: Mi rendo conto che l'argomento può risultare ostico ai più, e le mie potenzialità narrative sono limitate, perciò se non vi ho annoiato dopo il secondo rigo, ma avete avuto la pazienza di leggere tutto, ho inserito diversi link, per chi vuole approfondire. Basta fare clik sulle parole evidenziate!