Sono stato via alcuni giorni, non ho avuto modi di consultare internet, ne guardare la tv.
Al mio ritorno alle consuete abitudini, mi ritrovo entrambi i mezzi invasati da notizie riguardanti non tanto la morte di Lucio Dalla, ma l'epifanica rivelazione all'Italia intera della sua Omosessualità.
Dopo i coming out, dopo gli outing forzati, abbiamo inventato gli
Outing- Post Mortem.
Premesso che, parlare della morte di una qualsiasi persona, che sia un cantante, attore persino uno statista, se non si ha veramente qualcosa da dire lo trovo superfluo, sia che lo si utilizzi come mezzo di conversazione tra amici, sia per mezzo di post a raffica su Facebook, twitter, sia farne argomento del giorno sul proprio Blog, soprattutto di autori gay.
I gay si sono infuriati con la chiesa, la chiesa ha gettato fango sui gay, la tv come sempre fa, manco fosse una compostiera, ha riutilizzato il letame elargito gratuitamente per fertilizzare i suoi tanti
Talk.
Chi mi segue, benché solo da pochi mesi, potrà constatare che non parlo mai di questioni d'attualità se non sono realmente interessato, e se non ho qualcosa da dire,
stare sul pezzo come si dice in ambito giornalistico, non mi interessa, non devo preoccuparmi di vendere copie.
Della scomparsa di Dalla, mi dispiace, a livello umano come per chiunque, tanti suoi brani li ho amati e mi hanno commosso, se voglio li riascolterò, ma queste non sono premesse sufficienti per poter parlare della sua morte sul Blog.
Vorrei solo dire che
mi ha fatto schifo, chi ha trattato la vita privata, come argomento di dibattito. Non ce nera bisogno vi assicuro, tutte quelle
passive militanti che hanno recriminato il suo mancato coming, dovrebbero capire che se non lo ha fatto è stata una sua scelta, fatevene una ragione e piantatela col gettare fango, la chiesa che si è scomodata come sempre di a attacare e mandare anatemi, doveva tacere per una volta.
C'è poi chi si affanna affinché tutta l'italia sino al più piccolo paesino sperduto chi sa dove debba sapere con certezza
che lo era, denunciando la Chiesa che manco l' FBI tenta di insabbiare questo fatto ovvio.
Ma che ce frega realmente torno a ripetere!
Chi siamo noi per giudicare? cosa ce ne fotte se era gay o meno, soprattutto se si riduce tutto al binomio:
"anche se non lo ha mai detto lo sapevano tutti".
Quand'anche fosse cosi, non mi importa, non è che se un artista fa o meno partecipi gli altri dei propri gusti sessuali, ne risente direttamente la sua bravura o la genialità.
E se si giudica un cantante da ciò, si fa lo stesso errore di quegli etero che non ascoltano un cantante perché gay, mostrando poca intelligenza.
Stesso scenario quando mori Amy Winehause, tutti che con aria saccente confermavano tesi sulla morte, e di quanto fosse stata
prevedibile, del destino da tossica, c'è chi si è spinto oltre affermando che se l'era cercata, chi la conosceva solo per gli scandali letti sui giornali e per nulla artisticamente.
Qualcuno potrebbe controbattere con la teoria secondo cui il coming out delle celebrità fa bene alla causa gay, verissimo, nobile ed apprezzabile chi lo fa, ma è vero anche il fatto che non possiamo mettere alla gogna persone che
hanno scelto di non farlo. In ultimo, potremmo tacciare di ipocrisia gente come Renato Zero, magari per le sue eccentricità che cozzano poi con le sue frasi a volte persino omofobe, ma non personaggi che semplicemente hanno vissuto la loro vita privata,
privatamente.
Insomma sono stufo di tutto questo chiacchiericcio che sta intasando i mass media, mi sa che spengo il pc e fra qualche giorno tutto sarà tornato come prima, e nulla di ciò che è stato detto avrà più importanza, semplicemente perché nessuno se ne ricorderà... e in TV torneranno a parlare della Costa Concordia, e nei blog gay di James Franco...