giovedì 29 marzo 2012

Una spaghettata di Fatti miei


E' passata una settimana dal mio ultimo post, e devo confessare che le cause sono tante...in primo luogo mi sono dato un paio di  regole quando ho aperto il mio blog ovvero:
regola numero 1 parla solo di cose che sai di sapere 
regola numero 2 parla solo di cose che ti interessano davvero
In questi giorni non ho trovato argomenti degni di essere riportati su cui scriverci su, vero è, che avevo in mente un post su due discutibili e altrettanto provocatori artisti/performer, ma la carenza totale di foto e documenti sul web, non mi a permesso ad'oggi di creare qualcosa di decente ...haimè.
In secondo luogo sto canalizzando la mia chiamiamola cosi, "verve creativa" verso altre forme, ovvero sto realizzando una tela, che mi porta via molto tempo libero, considerando che, ho ridipinto una vecchia cornice, che era stata dimenticata in cantina con vari strati di colore e scartavetrature successive per ottenere un interessante effetto vintage, ho costruito, da me la tela, per risparmiare soldini, e tra le fasi della progettazione e realizzazione mi hanno portato via un bel pò di ore, quindi sto davvero poco al pc ultimamente, complice la bella stagione che ci regala sole a gogo, finalmente, non sono costretto a rinunciare ad uscite ed inviti come invece mi accade in inverno quando sprofondo in un atavico letargo, dopo tutto sono molto pigro e il cattivo tempo è un forte deterrente,
ma credo che sia così un pò per tutti.
Lo scorso fine settimana sono stato in un bel B&B dove ho avuto modo di rilassarmi un bel pò...
In programmazione ho un post sulla "luce e il buio", che devo ancora concretizzare nella mia mente....
dopo questo bel piatto si cazzi miei, peraltro molto inutili, Spero che la portata non sia risultata troppo insulsa!
Perdonatemi...

mercoledì 21 marzo 2012

Magnifica Presenza, il mio commento

I film di  Ferzan Ozpetek, hanno questo ironico destino per cui  sono ormai bollati da una recensione comune che li definisce (e liquida) con la solita frase: "non è il suo miglior film, però è carino", ma, se è vero che ormai sono diversi anni che me lo sento dire, andando a ritroso vorrei capire quale diamine sia stato il suo film migliore?
 Parole come altre, dette da chi in realtà non ci ha capito una mazza e per paura di restare muto dice queste frasi di convenienza, come quando chiediamo: ma come stai? ed in realtà non ce ne frega assolutamente nulla!
Io per esempio il suo film precedente non l'ho apprezzato,  mi è sembrato un pamplet di fatti e personaggi, che raccontavano una storia pasticciata e poco intrigante.
Del resto affidare la parte da protagonista a Scamarcio, parafrasando ed invertendo una battuta del nuovo film:  Scamarcio già non è convincente quando recita da etero figurarsi da gay.
Magnifica Presenza invece mi è piaciuto, mi è piaciuta la scelta dell'attore, Elio Germano bellissimo nella sua normalità, occhi cosi vivi, gestualità studiata per il personaggio, mai oltre e sopra le righe, insomma c'è roba da attore, che fa dimenticare certi belloni inerti, transitati per i suoi film. Ma soprattutto ho adorato il personaggio, un autentico sfigato, imbranato, un poveraccio.
Io ho la passione per personaggi del genere, del resto chi scrive è uno che vedeva i Puffi sperando ogni volta che Gargamella ne catturasse uno!
Pietro, il protagonista, oltre ad essere un perdente, si fa persino stolker, quando tartassa il ragazzo con cui si è fatto una scopata da nulla ben tre ( e dico tre!) anni prima, con messaggini, chiamate regali, noncurante di non aver ricevuto mai nessuna risposta dal tipo, che alla fine lo manderà a cagare! Ti senti vicino a questo anti-eroe che ha in se sicuramente calcate e palesate cose che tu hai vissuto, seppur nell'ordine di microdosi, nella tua primissima vita sentimentale. Chi non è rimasto deluso da un incontro? chi non si è fatto castelli in aria per poi vederseli crollare inesorabilmente?Certo lui le ha proprio tutte le manie he.... come quella di catalogare  e trascrivere con un ordine maniacale le sue ricette culinarie preferite.
Ridevo da matti!
Il suo essere pessimista, auto-castrante, svilendosi  quando specificando che, pur lavorando in pasticceria, lui si limita a preparare solo i cornetti!
Salvo poi avere velleità artistiche credendo possibile che uno come lui possa davvero fare l'attore.
Ma lui ci crede fortemente! e si fa umiliare ai numerosi provini cui partecipa.
Ah dimenticavo è gay... è questa è la cosa più bella nel senso che  la sessualità non è l'argomento principale di questo film, poco più di una sfumatura del personaggio, questo si potrebbe definire una novità nelle sceneggiature di Ozpetek.
Poi è ovvio ci mette qua e la due traveste, ma quelle si sa, stanno lì un pò per far scena, oppure, come io penso devono essere per lui una sorta di feticcio, una specie di figura tra il mondo umano e le sfere spirituali, un  demiurgo. Esse sono sospese tra due mondi e infatti, se ci badate bene, affida loro, nei suoi film il ruolo di guida spirituale, detentrici del sapere profondo, e dei meccanismi della vita.
Altro feticcio: I dolci, anche qui li ritroviamo, come in La finestra di fronte, e in Mine vaganti (vai a capire perchè?).
L'unica scena di cui avrei fatto volentieri a meno è quella con Platinette in versione Buddha (con tanto di rosario buddista) e le sarte trans, davvero inutile.
Il finale resta aperto ad ogni supposizione, ognuno può immaginare quello che vuole, che ne sarà del nostro protagonista? e dei fantasmi che ormai liberi(?) perché coscienti di essere morti mi sembrano  tanto simili ai "Sei personaggi in cerca d'autore" di Pirandello?


Basta un pò di fantasia, certo, cari lettori, sempre che l'abbiate.....






sabato 17 marzo 2012

Per chi suonava la campanella?

Chi nella propria carriera scolastica non si è imbattuto in una serie infinita di professori, catalogabili e schedabili in fascicoli, come fossero facce di criminali ricercati?
Le due macro categorie in cui essi si dividono sono in buoni & cattivi, quelli che ricorderemo per tutta la vita e quelli che invece, non ricorderemo più.
Nella mio Iter scolastico mi sono imbattuto in tanti soggetti diversi, alcuni li ricorderò per sempre, dalla cara prima maestra delle elementari, vicina allo stereotipo della maestra del "Libro Cuore", all'ultima Prof dell'accademia che mi faceva sudare freddo ad ogni incontro.
In questo post vi racconterò dei soggetti più o meno comici e singolari, che sono oggetto di burla e risate ancora oggi, a distanza di tanti anni, quando rivedo i miei compagni di classe delle superiori.



LA PROF DI CHIMICA: premesso il fatto che, non sono mai stato un asso nelle materie scientifiche, questa aveva una capacità di coinvolgimento, di farti appassionare alla materia, che vedersi un film in  russo,  con sottotitoli in giapponese sarebbe stato uno spasso!
Il suo sex appeal poi, era notevole: magrissima e alta, capelli riccissimi nero/grigio topo, taglio informe "a palla", occhialini tondi, gonna castigatissima che manco la Pivetti ai tempi della sua presidenza della camera, completava questo trasgressivissimo out-fit i famigerati (da leggere come  lo direbbe Fantozzi) colletti bianchi rigorosamente in pizzo sangallo, che spuntavano dal maglioncino modello "suora laica in penitenza". E' lei la regina, vincitrice indiscussa! e come dimenticare quando, alzando  leggermente lo sguardo al di sopra gli occhiali, passava in rassegna tutti e diceva :
<<c'è qualche volontario?>> 
e ci fosse stata mai una volta uno che si fosse offerto! che mi veniva tanto da dire:
<< nooo cazzooo no!! non c'è e non ci sarà mai testa di topo! che cazzo lo chiedi a fare cazzoooo???? >>
Evidentemente alla nostra Margaret Tatcher piacevano le domande retoriche....


IL PROF DI DISEGNO TECNICO:   e uno si chiede: come te lo immagini un docente di disegno tecnico e geometria descrittiva? tutto inquadrato e severo? razionale e distino? Esatto, evviva gli stereotipi conclamati lui era  proprio così!!!
Il collo era sempre avvolto in una  Sciarpa Missoni, sulla sessantina, pervaso da una nuvola di  profumo costoso, una Mont Blanc per segnare le presenze sul registro. Era il classico professore degli anni sessanta, ci dava del lei e se lo incontravi un minuto dopo mezzo giorno ti salutava dicendo Buonasera....






LA PROF DELLE MATERIE TECNICHE: dunque lei era una pazza, oltre che pazza sadica. Ora immaginatevi un laboratorio pieno di colori, di ogni tipo, tinture ed acidi che neanche nella classe di pozioni magiche di Hogswarts si potevano trovare!
C' erano tanti strumenti e macchine per realizzare di tutto, e quella stronza che faceva? ci metteva a catalogare il materiale, a fare l'inventario,  a smontare i macchinari che altri avevano utilizzato, e si perché lei, ai suoi allievi preferiti li faceva divertire, realizzando di tutto, a chi invece le stava sulle palle, di corsa a fare lo schiavetto, e se sbagliavi anche una stupidaggine si trasformava in una scimmia urlatrice del Born of meridional....


IL PROF DI MATEMATICA: chi non conosce i Simpson? avete presente il direttore Skinner? ecco lui era il nostro Symour Skinner, stessi capelli con riga di lato, brizzolati, alto uguale, e viveva con la mamma! A Quaranta anni non era sposato, pur non essendo gay. Vagava sempre con la testa per aria ed una flemma nel parlare da latte alle ginocchia. Uno sfigato insomma, se non fosse che te lo ritrovavi il sabato sera in giro per i bar e locali più in del momento, impassibile sorseggiava un drink, ma immancabilmente non se lo filava nessuno!


LA PROF  (anni 80) DI LETTERE: di insegnanti di italiano ne ho avute tantissime, chissà perché erano quelle più candidate ad avere una schiera di supplenti a seguito?
Sta di fatto che delle tante, per la verità tutte molto brave, forse perché studiavo con piacere la materia, la più degna di essere ricordata era quella che a fine anni novanta si vestiva come se fosse ferma al 1984, roba che sembrava scappata da I Robinson...
Avete presente i maglioni extralarge con le spalline imbottite? a disegni geometrici psichedelici?
Oppure i pantaloni, di quelli con le pence larghi alla vita, che poi si restringevano notevolmente alle caviglie? ecco questo era il suo dress code! inoltre aveva la fissa dei pon pon! indossava questi maglioni con applicazioni di pon pon o fiori in lana, che comprendevano tutta la palette cromatica delle deliziose tonalità pastello.... e in primavera? tute in cotone rosa o giallo limone, una goduria per gli occhi....e ci lanciavamo sguardi perplessi del tipo ma cosa si è messa oggi???

Il colmo sarebbe se qualche insegnate si riconoscesse nel profilo da me scritto! certo che un professore come quello de "L'attimo fuggente" non l'ho mai visto passare dalla nostra aula!

martedì 13 marzo 2012

Just like (one) twitter#2 "ho fatto sesso con la Hunziker!"

Come celebrare il tetto delle prime  10.000 visualizzazioni? In cinque mesi e mezzo sono poche? sono molte? ma soprattutto fregherebbe a qualcuno?
No...non voglio scrivere un post auto-celebrativo, non sono cosi prevedibile.
Festeggiamo con il prossimo:
  Juste like (one) twitter! 
La mia personalissima rubrichetta, e stavolta vi sconvolgerò!!!


Dunque ho sognato di fare sesso con Michel Hunziker, e di essere fidanzato con lei.
A dire il vero non è la prima volta che sogno di fare sesso con una donna; ora, vorrei sapere come cavolo ho fatto a fare un sogno del genere! non sono mai stato etero, non sono più bisex da una vita, sono quello che si può definire un gay risolto, che vive serenamente  e con convinzione la propria sessualità e i gusti che ne conseguono.


Io un'idea sul reale significato del sogno me la sono fatta, vuoi vedere che per una qualche teoria di sostituzione o sublimazione, non era con Michael che volevo copulare ma con il suo nuovo sexy fidanzatino?

Lui è Tomaso Trussardi  (si con una sola M non è un errore di battitura).
Oltre ad un paio di occhi blu, è pure erede della casa di moda omonima.
Più giovane di lei, tanti abiti firmati gratis, soldi a palate...chiamala scema!
A me basterebbe un incontro di una notte, e se riuscissi a raccattare un trench, e un maglioncino poi mi toglierei dalle Balle, giuro!
Comunque se qualcuno ha una teoria più convincente della mia...che la illustri pure!!
Altrimenti mi toccherà chiamare...



LO PSICHIATRA!!!

lunedì 12 marzo 2012

Guardami!

<<Signori, originali si è o non si è. Non si può essere originali per forza. Chi vuol esserlo, sarà stravagante, non originale. Ci vuol poco a parere singolari all'altra gente, basta uscire per via con le maniche alla rovescia e col cappello assestato sossopra sul capo, sfido, saremmo da tutti notati. Ma sarà questa originalità? Saremmo stravaganti. Chi è veramente originale non sa neppure di esserlo.
Lo è perché vede il mondo e la vita con occhi nuovi (...) e non vuole farlo apposta...>>
Luigi Pirandello






Sembra aver accolto l'invito alla stravaganza di Pirandello, Daniel Buren, quando inventò questa roba: dipingere tele a fasce verticali bicolori, sempre identiche a loro stesse, nelle varianti bianco-verde oppure biancho-rosse. Questo motivo, quasi decorativo, diventerà cosi ripetitivo nella sua produzione artistica da farlo assurgere a suo emblema distintivo, tanto che gli artisti più giovani, che verranno dopo di lui, lo riutilizzeranno come omaggio o ironica citazione nelle loro opere.
Sono tele, stravaganti ma poco originali, se considerate oggetto artistico in quanto tali, ricordano le stoffe degli abiti Belle-Epoque, indossate dalle donne dipinte da Renoir, forse perché anche Buren era francese come il maestro dell'impressionismo, meno aulicamente, paragonabili alle tende  parasole che vediamo sulle finestre e balconi ai nostri tempi. Queste tele però, rivelano invece tutta la loro originalità, e la reale funzione, quando l'artista sceglie il luogo in cui posizionarle.


Operando nel contesto dell'arte ambientale,pertanto i suoi sono  lavori non destinati ad essere esposti semplicemente in una galleria, Buren, per le sue istallazioni non sceglie neppure ambienti naturali, montagne laghi deserti, come i Land artist americani, ma ambienti urbani.
Come un lettore che  per mezzo di un evidenziatore, pone l'attenzione su alcune parole, le tele di Daniel Buren evidenziano, porte , palazzi, finestre che altrimenti andrebbero ignorate dal cittadino distratto.


Quante volte accade che,  facendo  la stessa strada, tutti i giorni, ci imbattiamo in palazzi, oggetti, volti, che non notiamo mai? magari camminando sempre a testa bassa,  ma se qualcosa di straniante si ponesse sopra l'oggetto ignorato esso non farebbe forse attirare subito la nostra attenzione?

Lo stesso concetto, è adottato da Christo il quale usa come mezzo di intervento, o potremmo dire come suo  personale Evidenziatorel'impacchettamento.
Impacchetta un pò di tutto dalle costruzioni fatte dall'uomo, alle montagne, agli allberi.
Il suo intervento più noto è sicuramente quello sul Richstag, il Parlamento tedesco, a Berlino, l'artista impacchetta quasi come un fardello da inviare per posta, l'edificio emblema di tanti fatti,  tristemente noti, dalla II guerra mondiale, alla divisione delle due Germanie.
Questo intervento non solo agisce come un gigantesco evidenziatore, ma mette in moto tutta una macchina mediatica che spinge milioni di persone a viaggiare alla volta di Berlino per vedere da vicino l'intervento, che chiaramente è reso ancora più appetibile dalla sua durata effimera.

Raichstag impacchettato 1995


Questi interventi più di altri della Land art dove l'oggetto artistico è prodotto integralmente dall'artista e poi collocato nell'ambiente scelto dialogando o meno con esso, sembrano ammiccare, tentare, essi ci  seducono, vogliono farsi notare....

venerdì 9 marzo 2012

Anima & Carta 4: Il risveglio dell'eroe

Nato Stanco copyright 2012

Questo disegno l'ho ripreso da una foto trovata sul web, mi ha fatto subito pensare al risveglio mattutino, il nostro eroe, si sfila la t-shirt con cui ha passato la notte dirigendosi verso il bagno.
Vero può anche essere il contrario, è sera, ed  è in procinto di sfilarsi la maglietta che lo ha accompagnato durante la giornata di lavoro e immergersi nei vapori della sua vasca calda.

In un film che guardai tanto tempo fa, c'era questo passaggio, che mi colpì molto, restando nella mia memoria:



A Volte Penso Che sarebbe bello sciogliermi nell'acqua, sparire Lentamente in questo tepore.
 Un giorno arriverai, Vedrai la vasca piena d'acqua, toglierai il tappo. 
L'acqua scorrerà via dal fondo ed io con lei.

Nirvana, G. Salvatores, 1997

martedì 6 marzo 2012

Perché sono contro i blog che parlano di Lucio Dalla

Sono stato via alcuni giorni, non ho avuto modi di consultare internet, ne guardare la tv.
Al mio ritorno alle consuete abitudini, mi ritrovo entrambi i mezzi invasati da notizie riguardanti non tanto la morte di Lucio  Dalla, ma l'epifanica rivelazione all'Italia intera della sua Omosessualità.
Dopo i coming out, dopo gli outing forzati, abbiamo inventato gli

Outing- Post Mortem.


Premesso che, parlare della morte di una qualsiasi persona, che sia un cantante, attore persino uno statista, se non si ha veramente qualcosa da dire lo trovo superfluo, sia che lo si utilizzi come mezzo di conversazione tra amici, sia per mezzo di  post a raffica su Facebook, twitter, sia farne argomento del giorno sul proprio Blog, soprattutto di autori gay.


I gay si sono infuriati con la chiesa, la chiesa ha gettato fango sui gay, la tv come sempre fa, manco fosse una compostiera, ha riutilizzato il letame elargito gratuitamente per fertilizzare i suoi tanti Talk.


Chi mi segue, benché solo da pochi mesi, potrà constatare che non parlo mai di questioni d'attualità se non sono realmente interessato, e se non ho qualcosa da dire, stare sul pezzo come si dice in ambito giornalistico, non mi interessa, non devo preoccuparmi di vendere copie.
Della scomparsa di Dalla, mi dispiace, a livello umano come per chiunque, tanti suoi brani li ho amati e mi hanno commosso, se voglio li riascolterò, ma queste non sono premesse sufficienti per poter parlare della sua morte sul Blog.
Vorrei solo dire che mi ha fatto schifo, chi ha trattato la vita privata, come argomento di dibattito. Non ce nera bisogno vi assicuro, tutte quelle passive militanti che hanno recriminato il suo mancato coming, dovrebbero capire che se non lo ha fatto è stata una sua scelta, fatevene una ragione e piantatela col gettare fango, la chiesa che si è scomodata come sempre di a attacare e mandare anatemi, doveva tacere per una volta.
C'è poi chi si affanna affinché tutta l'italia sino al più piccolo paesino sperduto chi sa dove debba sapere con certezza che lo era, denunciando la Chiesa che manco l' FBI tenta di insabbiare questo fatto ovvio. Ma che ce  frega realmente torno a ripetere!
Chi siamo noi per giudicare? cosa ce ne fotte se era gay o meno, soprattutto se si riduce tutto al binomio:
"anche se non lo ha mai  detto lo sapevano tutti".
Quand'anche fosse cosi, non mi importa, non è che se un artista fa o meno partecipi gli altri dei propri gusti sessuali, ne risente direttamente la sua bravura o la genialità.
E se si giudica un cantante da ciò, si fa lo stesso errore di quegli etero che non ascoltano un cantante perché gay, mostrando poca intelligenza.
Stesso scenario quando mori Amy Winehause, tutti che con aria saccente confermavano  tesi sulla morte, e  di quanto fosse stata prevedibile, del destino da tossica, c'è chi si è spinto oltre affermando che se l'era cercata, chi la conosceva solo per gli scandali letti sui giornali e per nulla artisticamente.
Qualcuno potrebbe controbattere con la teoria secondo cui il coming out delle celebrità fa bene alla causa gay, verissimo, nobile ed apprezzabile chi lo fa, ma è vero anche il fatto che non possiamo mettere alla gogna persone che hanno scelto di non farlo. In ultimo, potremmo tacciare di ipocrisia gente come Renato Zero, magari per le sue eccentricità che cozzano poi con le sue frasi a volte persino omofobe, ma non personaggi che semplicemente hanno vissuto la loro vita privata, privatamente.
Insomma sono stufo di tutto questo chiacchiericcio che sta intasando i mass media, mi sa che spengo il pc e fra qualche giorno tutto sarà tornato come prima, e nulla di ciò che è stato detto avrà più importanza, semplicemente perché nessuno se ne ricorderà... e in TV torneranno a parlare della Costa Concordia, e nei blog gay di James Franco...




giovedì 1 marzo 2012

Just like (one) twitter #1 A/P

Capita, in giornate come queste, di avere qualcosa da condividere con voi, ma data la minuzia, e la poca rilevanza dell'argomento, trovo impossibile scriverci su un post intero.
Malgrado ciò, non voglio esimermi dal condividere con voi questi pensieri, ho deciso per tanto, di inaugurare una rubrica che chiamerò:

Just Like one Twitter


Il concetto è simile all'uso del noto social net dell'uccellino, ovvero  piccoli concetti, scritti in poche righe, brevi e scarni, oddio adesso ho capito perché ancora non mi sono iscritto!
Dovete sapere che da molti anni do lezioni private a ragazzi il pomeriggio, ne ho avuto di ogni età e di ogni Q.I
Oggi il ragazzino che seguo da circa due anni era infoiato sino al collo nello studio della forma passiva e attiva dei verbi in italiano.
quando abbiamo cominciato a fare gli esercizi assegnati si è scatenato l'inferno, almeno nella mia testa di ragazzino di tre anni,  e vai con una serie di:


Passivo, attivo? 

 forma attiva, forma passiva?


questo è attivo!
Questo è attivo o passivo scusa?
passiva!
mi sembra passivo...

questo è sicuramente attivo, facile...

poi una serie di domande del tipo vero o falso, ma da crociare sulla lettera A o P
e giù una serie di risposte a raffica del ragazzino:
passiva
passiva 
passiva 
attiva
Passiva!!


 Insomma avete capito no? ho cominciato a trattenere le risate ma stavo diventando paonazzo... per fortuna il ragazzino non capisce nulla di tutto ciò...
Non si è fatto un uso cosi smodato del termine attivo/passivo neanche sulle chat più sporcaccione di tutto il web oggi....