venerdì 30 dicembre 2011

La bilancia del tempo


 La fine dell'anno è ormai arrivata e, mentre stiamo per entrare nell'anno del Dragone per l'oroscopo cinese (Oh cazzo!!!)
Un pò per tutti, che si voglia oppure no, siamo portati  a fare un bilancio della situazione, delle nostre vite ed esperienze, che lo si affronti in maniera superficiale e menefreghista, o che si ponga la questine su un piano filosofico, o affrontando i nostri insuccessi in modo serafico, un resoconto finale lo stiliamo un pò tutti. Naturalmente non voglio esimermi dal farlo anche quest'anno, ma per poterlo condividere con voi abbandono le atmosfere introspettive e cariche di ataviche malinconie, perché non sia detto che voglia deprimere chi legge, affronterò la questione in modo schietto e diretto.

una giornata particolare: le vacanze di ferragosto.

un'esperienza positiva: il mio lavoro, almeno nella prima parte dell'anno.

rimpianti: la leggerezza del rapporto di coppia dei primi tempi.
               lo svanire lento dell'amicizia di due amiche carissime.

nuove esperienze: la creazione di questo Blog, 
                           il ritrovato interesse e amore per il sapere.

propositi per il nuovo anno: un lavoro ben pagato che mi faccia andare via di casa

vorrei visitare: Berlino

quest'anno mi sono reso conto che: crescere costa fatica, e in questi tempi moderni è ancora più dura

cosa vorrei imaprare a fare nel prossimo anno ma che sono sicuro non farò: imparare a suonare il                           pianoforte

la canzone del 2011: banalmente e mio malgrado lo sottolineo!! Danza kuduro (hahah)

programma televisivo che ho amato quest'anno: Master Chef ed ora Downton Abby



Dopo questa carrellata di vecchi e nuovi propositi, dai quali si deduce che per me è stato un anno senza grosse sorprese, ne grandi eventi, ma poteva andare peggio, vado a mettere a mollo le lenticchie, perché per l'anno che viene, ci vorrà ben più di una cucchiaiata per scongiurare gli effetti della crisi!
Buon 2012 a tutti, ciao Maya!! l'ape intendo....

martedì 27 dicembre 2011

Bollettino di guerra del Natale, e speranze per l'ultimo dell'anno

    "Passata la tempesta odo gli augelli far festa"


Realmente non c'è stata una drammatica tempesta ne tanto meno ho visto chissà quali uccellini fare festa...purtroppo.
La tempesta a cui mi riferisco sono i giorni del 24 25 e 26 dicembre, per noi occidentali il Natale.
questo passerà alla storia come il Natale più noioso che abbia mai passato, non c'è stato nessun evento degno di nota a scalfire il tedio che ha ricoperto come glassa allo zucchero queste giornate.
Roba da tagliarsi le vene, non ho visto quasi nessuno non ho ricevuto regali interessanti, non ho fatto nessun regalo..insomma come se non fosse mai accaduto.
Per fortuna così come sono mancati eventi positivi, sono rimasto lontano da eventi negativi , dunque grazie al cielo, non l'ho passato ne all'ospedale, ne c'era nessuno dei miei cari... quindi un minimo di risvolto positivo devo registrarlo....
Insomma calma piatta che mi ha ridotto intimamente come questo Babbo Natale qui....

Riuscirò a passare il secondo step? con un'atmosfera un tantino più movimentata?
vedremo ...
anticipo che ho dei serissimi dubbi a riguardo....tra l'alto l'ulitmo dell'anno mi mette una tristezza ed ansia infinita, lo so che è solo una data che il tempo è relativo ed una semplice misurazione astratta di qualcosa chè è infinito...ma non posso esimermi dal fare bilanci ed auto-analisi..percui preferisco darmi alla pazzagioia per dimenticare!.
E se proprio non riuscirò ad organizzare nulla, se non riuscirò a passarlo neppure con quel cazzone del mio ragazzo...
beh..oh...Spiritello del Natale,
 fa che proprio davanti casa mia si rompa il motore dell'auto ad un tizio come lui..e che a mezzanotte suoni al mio campanello!!
ed in barba al fatto che siamo in inverno, si presenti alla porta rigorosamente shirtless... proprio come nella foto!!!
...perché se bisogna sognare lo si deve fare in grande, ed io sono un esperto nel sognare!




postilla dell'autore: ricordate il detto chi s**** a capodanno s*** tutto l'anno.. beh è una gran cazzata io l'anno scorso l'ho messa in pratica questa teoria ed è stata un'annata davvero di magra!

mercoledì 21 dicembre 2011

Moi?... j'adore j'adore!

Come ogni anno da Ottobre sino a Dicembre per poi riprendere nei giorni immediatamente precedenti a San Valentino, in televisione imperversano una quantità infinità di spot "strategici" soprattutto di Profumi.
Confesso che la maggior parte delle pubblicità sono davvero fastidiose, in primis tutte quelle che sponsorizzano compagnie telefoniche e telefonini, sono quelle che odio di più e mi spingono subito a cambiare canale o togliere l'audio!
Quelle dei profumi devo ammettere invece che mi piacciono abbastanza anche perchè vuoi o non vuoi c'è sempre qualcosina di interessante da vedere, (capisc'a-me).
Ormai da anni quasi fosse un appuntamento fisso aspetto la pubblicità della fragranza per donna di Dior, J'adore.

evoluzione della silhouette  j'adore negli anni


Da che ho memoria e se non sono in errore, lo spot di J'adore può essere riassunto in tre distinti spot il mio preferito resta il primo: La bellissima, e dal volto non convenzionale, Carmen Kass a bordo di una piscina languidamente si immerge nelle acque d'oro che le tingono corpo ed abito. Al collo un collier in più giri di anelli dorati simile alle scalanature del collo della bottiglia del profumo. Con voce suadente ci informa che la vita non è bianco o nero... è oro!
ricordo ancora le aspre critiche di mia madre che con sarcasmo manifestava il suo nervosismo nel sentire quando alla fine diceva con voce quasi ansimante e rotta :j'adoreeeeeeee paragonandola ad un serpente!




Poi è la volta della  bellissima, anzi dicamo granfiga Charlize Theron, che in un corridoio di un palazzo settecentesco illuminato tutto con luci dorate avanza con falcata da modella verso la telecamera, e si spoglia di tutto, orecchini, collier di diamanti e vestito, calpestandoli... farfugliando qualcosa in inglese, questa volta, purtroppo...
apro parentesi: ma per quale cavolo di motivo ora va cosi di moda fare i fighi nelle pubblicità dei profumi parlano in inglese, per giunta nei profumi di maison italiane, tipo dolce e gammana che diventa Doce-and-gabanaa?? mah....
La scena si conclude con la vista dello storico atelier di Dior a Parigi


Quest'anno i pubblicitari non si sono sforzati un granchè... stessa testimonial...stesso concetto di correre, ma stavolta sappiamo dove: deve andare in passerella ed è in ritardo..!
la storia procede con lei che giunta nel back-stage, con look da vera diva, occhiali neri e tutto il resto... molla una borsa, ovviamente Dior a qualcuno e procede con infilarsi l'abito, che nelle decorazioni della scollatura, ricorda, anche sta volta, il collo della bottiglia del profumo.
Tra i tanti personaggi che popolano i camerini(truccatori, sarte, parrucchieri, modelle...)  ci appaiono le tre massime icone di bellezza femminile, Marilyn, Marlene Dietrich e Grace kelly.
Sinceramente questa scelta di inserire questi personaggi, interpretate da attrici-sosia, non fotogrammi virtualmente  inseriti, non mi ha convinto più di tanto, la retorica di associare il profumo a questi tre simboli di bellezza, lascia il tempo che trova tanto più che come ho espresso nel post precedente, trovo un pò avvilente sfruttare fino all'abuso l'immagine di queste grandi donne, se non c'è una vera urgenza artistica.
Tanto più che con la scena non si amalgamano affatto restano poco più che  frammenti, immagini giustapposte, che come in un collage restano sempre elementi dissociati ed eterogenei.
bella invece la scelta della colonna sonora, che appare aggressiva e d'impatto, conferendo dinamismo alla scena rispetto a quella dello spot precedente, che appariva più debole.

Il cortometraggio inoltre mi lascia un forte senso di nostalgia e tristezza, rammarico per i tempi che furono.


Gli spot di j''adore, come si può constatare su youtube sono stati oggetto di numerose imitazioni e parodie a dimostrazione del fatto che hanno lasciato il segno e conquistato l'attenzione del pubblico, rispetto ad altri spot, come non ricordare il famoso Egoisteeeee!!.

giovedì 15 dicembre 2011

Due parole sulla Cultura tedesca

Ho sempre subito il fascino della Germania,
Oscar Wilde scrisse qualcosa in merito alla lingua tedesca, che press'a poco diceva:
Se il francese è la lingua dell'eleganza, del arte, il tedesco ha la forza dell'autorità in se, non è possibile non prendere seriamente quello che è scritto in tedesco.


Effettivamente per me questo pensiero esprime davvero l'idea comune che abbiamo dei tedeschi e della Germania,  di gente autorevole e seria.
Sin da ragazzino quando per la prima volta mi approcciai allo studio della storia e dei fatti delle due guerre mondiali mi feci subito un'idea abbastanza negativa di questo paese.
Seppur incuriosito dalle grandi prove storiche, umane che ebbe ad affrontare.
Il fascino però di tutto ciò che è tedesco era dietro l'angolo e si rivelò ai miei occhi grazie alla sterminata cultura e arte tedesca che ho cominciato a conoscere, studiare, questo fascino cosi Plutonico, oscuro che la contraddistingue dalle altre nazioni ha esercitato una fortissima fascinazione in me.
Come non ritrovare il rigore composito, la sobrietà ma anche questo lato oscuro  nelle opere dell'artista romantico Friedrich?  le sue tele sembrano una porta verso l'ignoto, o del sogno, le scogliere tempestose ci spingono a riflettere sulla nostra vita, spingono verso l'ignoto del mondo e del nostro io...verso  la psicanalisi.
I ruderi dei cimiteri nei boschi che trasudano umidità, tanto da sentirla addosso, fin nelle ossa, ambientazioni alla Tim Burton.
I grandi filosofi tedeschi, la musica classica, il teatro wagneriano col concetto di teatro d'arte totale dove tutto doveva fondersi insieme in unicum di emozioni. il golfo mistico.
L'espressionismo tedesco e il razionalismo, opposto ad esso, ma  tutto frutto dello stesso ventre.
Potrei parlare per ore della pittura tedesca, ma non è possibile farlo in un unico post.

Nel 900 quella che era nata come  una nuovissima e stimolante invenzione si rivela sempre più una forma d'arte a tutti gli effetti, nasce un  nuovo canale comunicativo, un nuovo linguaggio: Il cinema.
Tant'è che gli stessi regimi totalitari ne intuiscono l'enorme potenziale, per piegarlo a loro favore per fini propagandistici.
La Germania regala al mondo e ai posteri una brillante e lucidissima attrice poi divenuta icona, non solo di bellezza o stile, ma di tutti quei valori di libertà e trasgressione che il mondo andava perseguitando...
Marlene Dietrich, l'angelo azzurro.

paladina della libertà e oppositrice del nazismo, fu costretta ad emigrare in America perché diventata ormai personaggio scomodo alla dittatura.
Fu protagonista del primo bacio famoso a carattere omosessuale della storia del cinema con la pellicola Marocco del 1930.
Purtroppo come già accaduto per Merilyn Monroe, il destino di queste donne dalla bellezza e dalla vita straordinaria è che pian piano vengono denudate del loro valore umano ed artistico per diventare meri simboli estetici ed estetizzanti, le icone, appunto, primo responsabile di questo fenomeno il diabolico e profetico Andy Whorol.

Concludo con una bellissima canzone scritta da Franco Battiato, Alexander Platz e che Milva ha eseguito egregiamente. il pezzo affronta un altro evento doloroso, un'altra prova di forza che il  paese già martoriato dalla guerra, e dalla feroce dittatura, dovette affrontare con la divisione in due blocchi e la costruzione del muro spinato che violentò ancora una volta Berlino.
Una riflessione sul dramma dell'odio e della paura del diverso, del pericolo, ancora attuale  di perdere la  libertà...che Milva in apertura del filmato tiene a precisare prima di regalarci la sua interpretazione,
Milva dice:
(...) il tema della libertà è un tema che mi appartiene profondamente, è attaccato alla mia pelle, (...) a Berlino c'è un luogo che per anni, non dimentichiamo..., è stato il simbolo della follia umana, dove la follia umana uccise la libertà degli uomini.














domenica 11 dicembre 2011

Tre canzoni per l'estate

E voi direte:
che cazzo c'entra l'estate adesso che stiamo a dicembre sotto Natale?
e io vi rispondo:
nulla, ma mi andava cosi....amo l'estate è il periodo dell'anno in cui sono più felice, vorrei vivere perennemente in questa stagione che potrei definire di Leggerezza.
L'importanza della leggerezza , una qualità tanto cara a Italo Calvino, nelle sue Lezioni Americane.

Però l'estate ha anche un altro volto, quello della malinconia, placida, non severa o deprimente come quella autunnale o invernale, è una malinconia che i brasiliani chiamano Saudagi. Una malinconia positiva
Avrei bisogno di leggerezza per creare, per vivere, ho voglia di sole e mare.

Invece se penso a questi alberi di Natale pieni di plastica luminosa e glitterata, alle decorazioni per strada ai convenevoli coi parenti, ai regali da fare, e a quelli orrendi che riceveremo, ai messaggini standardizzati che invieremo o riceveremo...da gente che non sentiamo per un anno intero... bisogna essere dei pazzi per amare tutto ciò...
Dunque lascio tre brani che parlano di estate, carichi di suggestioni per immaginare di immergersi nella tranquillità di un sonnellino sotto un albero ombroso in giardino, o sotto l'ombrellone verso le sei di sera quando puoi goderti la frescura e la serenità delle sere d'estate.


Estate, di Bruno Martini



Un estate fa, Mina



Summertime, Ella Fitzgerald

venerdì 9 dicembre 2011

Come quando venere è in IX casa, Parte II

Tempo fa avevo scritto un post tutto dedicato alle relazioni a distanza.
ultimamente questa famigerata distanza sta diventando un problema più grave di quanto non lo fosse mai stato, perché ci si mette di mezzo il fatto che dopo quattro anni non c'è più quell'euforia iniziale, che ti faceva da carburante per affrontare tutti gli ostacoli del caso.
si generano dunque situazioni del tipo:

-che si fa sto week end?
- booh... centro commerciale?
-non mi va ci siamo stati sabato scorso!
-cinema e  pizza?
-uff... non ci sono film belli da vedere...
-andiamo lì??... oppure là...a quella fiera di Natale? (ma nessuno ne  ha davvero voglia).
-vuoi venire  in montagna?
-no, non posso spendere altri soldi ora.
-allora niente ci si vede la settimana prossima...

e nel frattempo intercorre una distanza oltre che di spazio, anche di tempo, lui si risparmierà un'ora in macchina, uscirà con i sui amici, si divertirà pure tanto come sempre, io farò qualcosa...non so ancora cosa.
La routine è un temibile nemico in ogni rapporto, ma se si allea con la distanza sono davvero due spine nel fianco, e non so quanto ancora potrò reggere a questo punto...


martedì 6 dicembre 2011

Bravo Fiorello

Ieri sera è andata in onda l'ultima delle quattro puntate dello show di Fiorello, ho molto apprezzato il momento in cui ha buttato cosi... senza troppi convenevoli ne giri di parole il discorso sulla prevenzione contro l'AIDS grazie al preservativo mettendo su un semplicissimo siparietto comico, senza ne retoriche ne discorsi aulici e solenni, ma soprattutto ha avuto l'ardire di sputtanare(?) quella che sarebbe una vergogna se fosse vera della famosa mail che sarebbe circolata per gli studi Rai di Vietare la parola profilattico durante la giornata mondiale contro l'AIDS.
personalmente non sono del tutto convinto della veridicità di questa notizia, o almeno non voglio pensare che sia vera ne che l'Italia sia affossata nel bigottismo più becero fino a questo ..ma tant'è ...che Fiore ha potuto affrontare questo argomento in modo divertente e simpatico, come solo lui può permettersi di fare, un moderno giullare, come un tempo, quando il buffone di corte era l'unico a dire la verità e che poteva prendere per  i fondelli il Re senza finire al patibolo.


venerdì 2 dicembre 2011

Ricordi di Natale

Si avvicina il Natale.
Salto nel vuoto....i miei ricordi scivolano all'indietro sino alla fine dei "favolosi" anni ottanta,
Le scuole elementari.
Non mi è mai piaciuto granché andare a scuola, nel senso che non mi piaceva dover stare tante ore sui banchi, fermo e attento, studiare matematica, geografia e soprattutto i compiti a casa, quelli proprio li detestavo.
Ma quando si avvicinava dicembre magicamente fremevo all'idea di andarci, e tutto era più rosa, la sveglia alle 7.00, l'autobus giallo alle 7.45 la pioggia il freddo. Questo perché noi bambini eravamo impegnati con i "Lavoretti di Natale". Ovvero dei piccoli manufatti natalizi che potevano variare dalla semplice cartolina con l'albero o il presepe spolverata con la porporina, che era ed è un Must in tutte le scuole dell'infanzia, sino a progetti più arditi quali ghirlande, soprammobili, centri-tavola e quant'altro. Questi manufatti erano destinati ai nostri genitori come regalo di Natale.
Oltre al tanto amato lavoretto si addobbava la scuola con ghirlande, pupazzetti di neve, stelle,alberelli in cartoncino che pendevano dalle finestre in legno dipinte di un grigio chiarissimo, tristissimo, semi sverniciate dall'usura. e come non annoverare i celeberrimi fiocchi di neve in "3d" ricavati dai batuffoli di cotone appesi con il filo di nylon, kitchissimi quest'ultimi!
e naturalmente veniva allestito un grande presepe nell'ingresso dell'edificio. Ovviamente per  realizzare tutto ciò c'era bisogno di tempo, che veniva sottratto alle normali ore di lezione.
Per me che adoravo già all'epoca tutto quello che aveva una parvenza artistica, tutto ciò era a dir poco orgasmico! per quei bambini a cui  invece non fregava nulla di disegnare e colorare era pur sempre un diversivo alle noiose attività di precetto.
Capite dunque la mia gioia quando si avvicinava questo periodo, e ancora oggi questi ricordi sono vividi nella mia mente.
Sarà stata la quarta elementare e la mia maestra, cattivissima, più di "Fraulein Rottermaier", la severa istitutrice di Heidi, ci sottopose degli angeli da colorare, fin qui tutto normale, ma io che già ero "avanti" lo colorai cercando di evitare le campiture piatte di colore, ma cercando di realizzare delle sfumature, quindi colorai solo alcune zone , lasciando bianche altre, e calcando sui contorni...
quando La stronza (la maestra) lo vide, si mise a gridare dicendo che coloravo da schifo e che mi dovevo adeguare agli altri e mi suggerì di "guardare come fanno gli altri e copiare".
Povera pazza... pensai io questa non ha capito nulla, fortunatamente una certa supponenza che mi distingueva, non mi fece perdere d'animo, la accontentai, ma continuai a colorare come piaceva a me, quando giocavo a casa per conto mio.
Vaglielo a spiegare alla maestra adesso che ho scelto poi un percorso di studio prettamente artistico, che mi sono laureato col massimo dei voti.
Oggi  ai ragazzini o ai bambini, insegno loro di assecondare il proprio gusto, il proprio stile, senza dare mai dei Diktat precisi e assoluti, ne mi sogno di dire l'odiata frase: <<fai come il tuo compagno...>>.